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3/9/2025

Quanto costa davvero un’auto?

Il confronto tra prezzo di listino e costo “a pezzi”

Quando acquistiamo un’auto nuova, il prezzo che vediamo in concessionaria racconta solo una parte della storia. Un’utilitaria parte da 15'000 €, una berlina media oscilla tra 30'000 e 40'000 €, un modello premium supera i 60'000 €.

Prezzi al pubblico resi possibili da economie di scala, catene di montaggio efficienti e forniture di milioni di componenti.

Ma cosa succederebbe se invece di comprare l’auto completa, provassimo ad assemblarla acquistando solo i singoli ricambi originali?

I numeri parlano chiaro:

  • Motore: 10'000 – 15'000 €
  • Cambio: 6'000 – 8'000 €
  • Carrozzeria: 20'000 – 30'000 €
  • Interni: 10'000 – 14'000 €
  • Elettronica e cablaggi: 7'000 – 9'000 €
  • Freni e sospensioni: 8'000 – 12'000 €

Totale: 80'000 – 100'000 € per ricostruire un’auto che nuova costa 25'000 €.

Alcuni studi e casi aneddotici stimano addirittura moltiplicatori fino a 10 volte.

Perché succede?

  • I ricambi hanno un prezzo maggiorato rispetto al loro costo industriale.
  • La rete di assistenza e la logistica incidono sul prezzo.
  • Non si sfruttano le economie di scala della produzione industriale.
  • Assemblare a mano non è paragonabile a una catena automatizzata.

In sintesi: comprare un’auto nuova è infinitamente più conveniente che ricostruirla pezzo per pezzo. Ed è proprio grazie a questo meccanismo che i ricambi e l’aftermarket sono una fonte di redditività strategica per i costruttori.

E se questa logica si applicasse anche alle macchine automatiche/utensili?

Il settore automotive ci insegna un principio semplice: il valore di un prodotto non si esaurisce con la vendita, ma continua a generare margini nel tempo grazie al ciclo di vita, ai ricambi e al servizio. Molti costruttori di macchine automatiche o macchinine utensili, invece, tendono ancora a focalizzarsi quasi esclusivamente sul prezzo di vendita iniziale, sottovalutando il potenziale del post-vendita.

Applicare la stessa logica dell’automotive porterebbe benefici significativi:

Ritorno economico costante: ogni ricambio venduto non solo genera margini più elevati rispetto alla macchina completa, ma garantisce anche un flusso di entrate ricorrenti. Un modello di business che riduce la dipendenza da nuove commesse e stabilizza la redditività.

Valorizzazione del ciclo di vita: un cliente che trova ricambi facilmente accessibili e un servizio rapido percepisce maggiore affidabilità: questo aumenta la sua propensione a riacquistare dal medesimo costruttore. In altre parole, il post-vendita diventa un driver di fidelizzazione.

Prevedibilità e pianificazione: monitorare e gestire i ricambi consente di prevedere la domanda futura, ottimizzare magazzini, ridurre obsolescenza e pianificare meglio la produzione.

Vantaggio competitivo: in mercati saturi e molto competitivi, offrire un’esperienza di service chiara e professionale rappresenta una leva di differenziazione più forte di un semplice sconto sul prezzo d’acquisto della macchina.

Ecosistema di valore: chi costruisce macchine non vende solo un prodotto, ma entra nella fabbrica del cliente. Offrire supporto, aggiornamenti e ricambi significa trasformarsi da “fornitore di beni” a partner strategico.

Gli strumenti informatici per rendere possibile questa trasformazione

Per concretizzare questi benefici servono piattaforme e soluzioni digitali che permettano di strutturare il post-vendita con la stessa logica adottata nell’automotive:

  • Cataloghi ricambi interattivi: accessibili online, collegati all’ERP aziendale e costantemente aggiornati, permettono al cliente di identificare e ordinare il componente corretto in pochi clic.
  • Portali cliente integrati: spazi dedicati dove l’utilizzatore trova documentazione, manuali, ordini e storico delle manutenzioni.
  • Configuratori di manutenzione preventiva: strumenti che segnalano ricambi da sostituire in base a cicli di lavoro, ore macchina o sensori IoT.
  • Integrazione ERP–CRM–CAD: un ecosistema connesso che riduce errori, automatizza aggiornamenti e accelera la disponibilità di nuovi codici ricambio.
  • Analisi dati e AI predittiva: per stimare la domanda di ricambi, pianificare scorte e ridurre immobilizzi di magazzino.
  • E-commerce B2B: con condizioni personalizzate per ogni cliente, per trasformare il post-vendita in un vero canale di vendita digitale.

In conclusione, il caso dell’automobile dimostra che i ricambi e il post-vendita non sono un costo, ma una risorsa strategica.

Trasferire questa logica alle macchine automatiche, supportandola con strumenti digitali adeguati, significa aprire la strada a nuovi margini, clienti più fedeli e un modello di business più sostenibile e competitivo.

 
 
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